arrivo alla stazione e all'improvviso realizzo il grossolano errore: prendere il treno regionale DELLE NOVE di domenica che parte da rimini e arriva a parma. Questo treno e' la meta preferita di tutti i riminesi che studiano a bologna, in questa categoria sono inclusi anche tutti i "conoscenti" che in genere saluti ma niente piu'. Quello che non sopporto e' dover incontrare questi individui che vogliono fare gli amici e con i quali poi devi parlare tutto il viaggio di cose assolutamente banali e scontate e delle quali anche all'altra parte il piu' delle volte non puo' fregare di meno.
Tutto questo per dire che ogni volta che commetto questo errore la sensazione e' sempre la stessa: alla visione della gente a crocchi in stazione provoca una sociopatia impulsiva e improvvisa che si manifesta in passo accellerato e occhiate veloci. Scappo dalla folla che c'e' al centro del treno (ci avete mai fatto caso? la gente si concentra tutta nel centro, quasi nessuno che pensa di andare in testa o in coda) e volo verso la coda del treno, trovo posto proprio nell'ultima carrozza dove c'e' pochissima gente.
In treno non posso fare a meno di ascoltare i discorsi altrui e l'orecchio si sintonizza proprio su un discorso (l'unico) di alcuni ragazzi qualche sedia piu' in la'. Uno non puo' proprio fare a meno di far sapere agli amici che oggi ha fatto una ricarica da 50 euro al telefonino, nulla di strano fin qui, e deve per forza proseguire a raccontare che la ricarica l'ha avuta da un suo amico che a sua volta l'ha rubata da qualche suo parente in un tabacchi e che quindi l'ha avuta con lo sconto (!!).
Tralascio tutti i commenti di questa storia che si commenta da sola. Invito il lettore a dare una sbirciatina a "Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'italiani" di quel simpaticone di Leopardi, che sebbene non fosse proprio un cosmopolita devo ammettere che qualcosa l'abbia indovinata.