sono talmente avvilito che il commento lo fara' questo pezzo da "discorso sullo stato presente dei costumi degli italiani" di leopardi.
La conservazione della societa' sembra opera piuttosto del caso che di un vero progetto, e riesce veramente sorprendente che possa aver luogo tra individui che continuamente si odiano, si insidiano e cercano in tutti i modi di nuocersi gli uni agli altri. La vita degli italiani e' senza prospettiva di un futuro migliore, senza occupazione, senza scopo, e ristretta solo al presente. Gli italiani ridono della vita: ne ridono assai piu', e con piu' verita' e persuasione intima di disprezzo e freddezza che non fa nessun'altra nazione. Questo e' ben naturale perche' la vita per loro vale molto meno che per gli altri, e perche' e' certo che i caratteri piu' vivaci e caldi di natura, come e' quello degli italiani, diventano i piu' freddi e apatici quando sono combattuti da circostanze superiori alle loro forze. La classe dominante italiana e' la piu' cinica tra le classi dominanti di tutta Europa e il popolo italiano e' il piu' cinico tra i popoli. In Italia si ride per qualsiasi cosa e questa e' la principale occupazione delle conversazioni. Ma gli altri popoli ridono piuttosto delle cose che degli uomini, piuttosto degli assenti che dei presenti. Una societa' unita non puo' durare tra uomini sempre occupati a deridersi e disprezzarsi.